Lunedì, 7.30 am, tempo canadese (pioggia), arriva Peter con il truck dell'università a caricarci. Chi è Peter? Peter è un ragazzo austriaco-germanico, è venuto qui a lavorare per il soccorso valanghe e si è fermato per fare un master all'SFU con argomento frane e monitoraggio, un personaggio decisamente particolare, passa le estati viaggiando e scalando montagne dal Perù al Tagikistan! Noi siamo interessati a tutto e dopo averlo conosciuto all'università, ci siamo proposti di dargli una mano a posizionare dei sismometri nella sua area di tesi che si trova a Squamish, un'ora e mezza da Vancouver in macchina. Lui ne ha già piazzato uno il giorno prima da solo, ma quello di oggi va trasportato per 6 km vicino alla zona di distacco di un'enorme paleofrana. Peter ne combina una dietro l'altra, il giorno prima spelando un cavo per una batteria, si è affettato un dito: un punto e una nottata all'ospedale.
La nostra giornata comincia al dipartimento dove carichiamo sismografo, batterie e cavi vari. Controlliamo tutto e si parte. Tabella di marcia rispettata, il tempo migliora e si vede un po' di cielo azzurro. Giunti al parcheggio carichiamo gli zaini e quando dico carichiamo mi riferisco a 20 kg almeno per ogni zaino.
Batteria come quella della macchina, sismografo, pale, picco, cavi vestiti...già vestiti si perchè c'è la neve dove dobbiamo andare ed il tempo non è male, ma potrebbe peggiorare! Ci mettiamo in marcia, il peso si fa deciasmente sentire e non posso dire di aver percorso i 6 km che ci separano dalla metà come una gazzella, piuttosto direi come un mulo! Il percorso si sviluppa nel bosco e non si vede nulla o quasi del paesaggio (tipico canadese), arrivati a destinazione la vista che ci troviamo davanti è mozzafiato e la neve rende tutto più magico...e anche più freddo! Peter è già venuto a vedere il posto. Neanche tempo di mangiare un panino e ci mettiamo a scavare, sì scavare perchè il sismografo va posizionato in un punto nascosto a contatto con la roccia. Il nostro amico austriaco ci dice che la solida roccia dovrebbe essere a 50 di cm dalla superficie. Dopo qualche sondaggio con un ferro e con l'ausilio del GPS, picco e pala e ci mettiamo all'opera.
Batteria come quella della macchina, sismografo, pale, picco, cavi vestiti...già vestiti si perchè c'è la neve dove dobbiamo andare ed il tempo non è male, ma potrebbe peggiorare! Ci mettiamo in marcia, il peso si fa deciasmente sentire e non posso dire di aver percorso i 6 km che ci separano dalla metà come una gazzella, piuttosto direi come un mulo! Il percorso si sviluppa nel bosco e non si vede nulla o quasi del paesaggio (tipico canadese), arrivati a destinazione la vista che ci troviamo davanti è mozzafiato e la neve rende tutto più magico...e anche più freddo! Peter è già venuto a vedere il posto. Neanche tempo di mangiare un panino e ci mettiamo a scavare, sì scavare perchè il sismografo va posizionato in un punto nascosto a contatto con la roccia. Il nostro amico austriaco ci dice che la solida roccia dovrebbe essere a 50 di cm dalla superficie. Dopo qualche sondaggio con un ferro e con l'ausilio del GPS, picco e pala e ci mettiamo all'opera.
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