sabato 29 novembre 2008

Second sismometer in The Barrier

Altra avventura per collocare un nuovo sismometro. La zona è la stessa dell'altra volta, ma sul versante opposto. Peter ha dinuovo bisogno di aiuto per trasportare tutta l'attrezzatura necessaria, allora pensa di chiedere aiuto ai fantastici "Italian guys" che l'altra volta si sono dimostrati molto efficienti. Si parte presto, alle 6 da casa, verso le 7.45 stiamo già camminando verso la meta. Peter ha deciso di piazzare il sismometro in un posto "facilmente" raggiungibile da una strada forestale, ci sono solo da fare 400 m di dislivello. Stavolta è Peter che trasporta la pesante batteria da 20kg nello zaino, io e Paolo siamo relativamente leggeri solo una pala, un piccone, qualche metro di cavi, attrezzature varie ed un computer portatile. Dopo un'ora abbondante di cammino la strada termina improvvisamente, sommersa da una serie di rovi ed arbusti cresciuti liberamente e che nessuno ha tagliato. Peter guarda il GPS, ci dice che mancano solo 300 m al posto dove vuole arrivare, ci mettiamo così ad affrontare rami, arbusti e qualche spina per raggiungere la metà. Ah, dimenticavo è da circa mezz'ora che abbiamo i piedi nella neve, solo un paio di centimetri, ma a fine giornata si faranno sentire. Raggiungiamo il posto voluto ed iniziamo a scavare.
Si scava e ci si scalda

Dal sottosuolo viene fuori di tutto: pezzi di legno marcio, rametti, detrito vario, sassi enormi. Produciamo due buche, una per il sismometro ed una per la batteria. Peter si occupa dell'installazione del sismometro, la messa in bolla ed i collegamenti, noi facciamo da supporto.
Peter, lo "struzzo" austriaco

La giornata è freddina, il sole si nasconde dietro le nubi e la temperatura massima è circa 1°C. Paolo inizia a spalare un po' di neve, costruisce un piccolo sentiero circolare pulito dalla neve e ci dice che se vogliamo correre per scaldarci lo possiamo fare senza bagnarci i piedi...
Il protagonista della giornata, il sismometro

Calibrazione dello stumento, da notare che Peter ha voluto portarsi il mouse anche sul terreno

Io mi incarico di scavare una piccola canalina dove poi verranno fatti passare i cavi di collegamento. Mi faccio prendere dall'entusiasmo e dalla voglia di scaldarmi, produco una vera e propria trincea, che nulla ha da invidiare rispetto a quelle dei soldati della Grande Guerra. Dopo un paio d'ore di lavoro è tutto fatto, ricopriamo i buchi e calibriamo lo strumento con il pc portatile di Peter. Ci incamminiamo verso valle, una sosta per fotografare il bellissimo tramonto che si presenta davanti ai nostri sguardi; raggiungiamo così la macchina prima che faccia buio. Questa volta tutti i finestrini sono interi, me ne felicito perchè non dovrò affrontare un altro viaggio con gelidi spifferi nel collo!


venerdì 28 novembre 2008

Cooking

Ecco i risultati della nostra attività in cucina durante il week-end passato. Rimangono solo più le foto perchè ci siamo mangiati tutto! Questo fine settimana si replica, il tempo è previsto brutto, quindi ci dedicheremo ad altre ricette interessanti... avete qualche suggerimento?

Pane, pizza e torta di carote... nessun superstite, tutto spazzolato!

mercoledì 26 novembre 2008

Fishing in Squamish

E' possibile venire in Canada senza andare a pescare i salmoni? Assolutamente no! Essendo Paolo un accanito pescatore ha cercato ovunque un pescatore che lo portasse a caccia di salmoni. Detto fatto! Domenica mattina alle 7 Marc è fuori da casa nostra che ci aspetta per andare a pescare. Il gruppo di pescatori è composto da: Marc dal Wisconsin (USA), Dave un simpatico infermire dall'Australia, Mario il nostro coinquilino messicano, me e Paolo. Ci rechiamo verso lo Squamish River, ci hanno detto che è un posto buono amche se forse ora è tardi per la stagione dei salmoni.
Squamish River

In tutto disponiamo di 3 canne da pesca. Io cedo volentieri il mio turno e dedicherò la giornata a scattare foto e camminare su e giù per il torrente, trovo la pesca troppo noiosa, ma interessante da fotografare. Calma piatta, la prima ora nessun pesce si fa vedere; dopo un po' Paolo prende una trota, ma per gli standard canadesi se è sotto i 50 cm va rigettata nel fiume.
La prima trota

Altre due trote per Paolo, ma tutte troppo piccole e poi lui vuole pescare un salmone. La mattinata si chiude con un magro bottino, magrissimo! Tornando verso la macchina vediamo un salmone che sguazza vicino a riva, più che sguazzare si è incagliato. Dave si lancia in suo soccorso, lo prende e lo rigetta nel fiume. Il salmone da l'idea di essere vecchio e malato, il suo colorito ed i suoi movimenti non sono molto incoraggianti...
Foto ricordo di Dave e del salvataggio del salmone

Inizia il pranzo, ognuno si è portato qualcosa. Panini, patatine, birre, verdura, cioccolata, c'è un po' di tutto! Il pranzo di Dave è magnifico, è partito da casa con una scatoletta di fagioli e null'altro (niente per aprirli e niente per mangiarli). Rimedia un coltellino ed apre la scatola, poi si avvia alla ricerca di un cucchiaio. Trova un pezzo di legno, due colpi di coltello e prende la forma di un arnese che può essere usato a mo di cucchiaio, ecco risolto il problema!
Pescatori a pranzo. Da sinistra: Marc, Paolo, Mario ed Dave (come si può notare sta mangiando i fagioli con il suo "cucchiaio")

Nel pomeriggio ci spostiamo e risaliamo il fiume, diversi stop, ma di salmoni neanche la traccia. Ovvero i pescatori mi hanno detto che i salmoni si vedevano, ma non abboccavano. Io non ho visto nulla perchè essendomi stufato di fare fotografie ai pescatori, ho cambiato soggetti, mi sono allontanato dal fiume e ho fatto un po' di panorami.

Fa buio, il freddo aumenta e risaliamo in macchina un po' delusi, chi più e chi meno. La giornata si conclude in una tavola calda real american style, ceniamo con hamburger (quelli buoni fatti al momento, non la roba di plastica da fast food), una zuppa saporita ed una buona birra artigianale, nonostante la nostra pesca non abbia prodotto prede abbiamo trascorso una bella domenica in stile canadese!

sabato 22 novembre 2008

Running in Vancouver

Anlimali che sbucano da qualsiasi posto, tranquillità nel cuore di Stanley Park, traffico sul Lions Bridge, tiepido sole sul lungomare di North Vancouver, padroni con cani a passeggio, respirazione affannosa a tratti, rumore delle scarpe al contatto con il terreno e la soddisfazione di aver scoperto un'altra zona interessante di Vancouver.
Ecco i ricordi che porterò con me di questo sabato, trascorso a correre tra Stanley Park e North Vancouver. I primi minuti a Stanley Park sono stati i più emozionanti, avrò visto una decina di scoiattoli, qualche procione (uno anche che nuotava nel laghetto) ed una serie interminabile di animali che popolavano il laghetto di Stanley Park. Se penso che sono andato a correre in un parco cittadino ancora non ci credo!
I ritmi di corsa sono stati tranquilli con una piccola accelerazione nel finale, per il momento niente riferimenti di tempo, bisogna acquisire autonomia e non guardare troppo il cronometro. 2 ore e 15' in totale le trovo soddisfacenti, ci sarà tempo per migliorare. Sensazioni buone, non tanto per il ritmo tenuto, quanto per la facilità di corsa nella prima ora e mezza.
Il mio percorso di oggi, Google Earth dice 23km, io penso 25

Tornato a casa iniziano i lavori domestici. Ho impastato il pane, ho pensato a che torta fare (l'idea è quella di carote) e ho continuato i miei compiti. Tra poco il pane finirà di lievitare e sarà da infornare...speriamo venga buono, come anche la torta... vi farò sapere!

venerdì 21 novembre 2008

False Creek

Ecco alcuni scatti in notturna nella zona di False Creek, la piccola baia intorno a Vancouver. Un luogo decisamente fotografico.

B.C. Palace - lo stadio coperto del football


Science World


Downtown

Science World e lo stadio


mercoledì 19 novembre 2008

Crown Mountain

Finalmente una bella giornata di sole che coincide con un giorno privo di impegni. Mi reco in città di buon mattino per andare a fare un po' di foto all'alba. Vista la splendida giornata decido di sfruttarla ed andare a camminare. Risalgo tranquillamente la Lynn Valley, fino al fondo per poi dirigermi verso Hanes Creek. Anche se sono partito presto, sono comunque già le 12 e di dislivello ne ho fatto pochino.
Anche i "sassi", ogni tanto meritano una foto
Soste per fare fotografie ed il piacere di camminare tranquillamente, mi hanno un po' rallentato, contando che voglia salire fino a Crown Mountain (1500 m) è ora che inizi a prendere il mio solito passo. Lasciata la Lynn Valley svolto a sinistra verso Hanes Creek, c'è da attraversare un bel torrente e questi simpatici canadesi, hanno pensato bene di utilizzare un tronco come ponte, un bel tronco scivoloso ed umido!
Ecco un ponte che si può incontrare lungo gli itinerari...
Per evitare di finire con i piedi a mollo, affronto la traversata, strisciando sul tronco, non sarà estetico, ma almeno sono tranquillo. Il sentiero sale verso Crown Pass, parlare di sentiero è un po' eccessivo, diciamo che seguo un itinerario più o meno tracciato e marcato con bollini gialli sugli alberi. Ai canadesi piacciono si sentieri wild! Arrivo al colle che sono già le 13,30, sono abbastanza stanchino e mi concedo la prima pausa con spuntino. La meta è ora la cima, ma per non fare troppo tardi, mi do un'ora di tempo, dove arrivo arrivo, poi bisogna tornare indietro e la strada è ancora lunga. Per non rischiare di fallire la mia meta, prendo un passo bello deciso, che mi permette di arrivare in cima poco prima delle 14,30. Bellissimo, finalmente una vera cima, c'è anche qualche passetto da fare per arrivare sulla punta. Panorama stupendo, cielo terso ed un venticello caldo che sale dal mare. Fantastico! Divoro il pranzo ed inizio a scattare foto.
Ecco finalmente la cima, dove c'è qualcuno che mi sta aspettando

Eccomi gioioso e soddisfatto in punta a Crown Mountain (1502 m)

Vista da qui Vancouver è ancora più bella

Anche questa altra cima mi tentava, ma era un po' tardino

Cosa dire di più, la foto parla da sola

Passerei volentieri ore ed ore a trovare inquadrature interessanti, ma è ora di tornare. Decido di completare la mia gita passando da Grouse Mountain (in modo da fare un itinerario ad anello). Inizio a scendere che sono le 15, a naso dovrei arrivare a Grouse verso le 17 e poi in una mezz'oretta scendere a Vancouver. Programma rispettato, alle 16,40 sono a Grouse, ancora qualche foto e poi giù a capofitto per il sentiero. Ci sono solo più 700 m di discesa per arrivare a Vancouver, se mi sbrigo, arrivo in mezz'ora prima che faccia buio.
Tramonto da Grouse Mountain

Inizio a scendere, trovo due trailer (poi scoprirò essere russi e non autoctoni, accidenti a me!), chiedo se scendono anche loro a valle. Mi dicono di si, ma che fanno un sentiero diverso dal mio, che io non conosco. Decido di aggregarmi a loro, così posso provare una nuova via di discesa. Iniziano a corricchiare, sembrano esperti e danno l'idea di saperci fare. Dopo 10min i primi problemi, non sanno più dove andare e non trovano il sentiero. Chiediamo ad un abitante della zona che ci indica la via corretta. Perdiamo minuti preziosi ed inizia a fare buio. Poco male, accendo la frontale, ma loro??? I russi non hanno nulla, quindi tocca a me fare luce a loro. Ormai è buio, il loro passo è decisamente tranquillo, capisco che non sanno la strada. Cerco di aiutarli a trovare la via giusta, nulla di difficile, ma avere una luce in 3 non è semplice. Scendendo in questo modo ci mettiamo un'eternità. Continuamo a scendere cercando di "interpretare" il sentiero, ad un certo punto vediamo una luce, forse siamo arrivati! Sbuchiamo nel giardino di una villetta e da li finiamo sulla strada. Probabilmente siamo finiti in una zona residenziale, dico probabilmente perchè non ho ben capito quale itinerario volevano seguire i russi. Poco male, ora che siamo giunti alla civiltà, il buio non è più un problema. I russi mi salutano e dicono che devono andare a recuoperasi la macchina al parcheggio dove l'hanno lasciata. Io chiedo ad un passante e mi faccio spiegare dov'è la fermata di bus più vicina. 10 min di corsa ed arrivo, stanco morto e con almeno un'ora di ritardo. Solo le 18.30, maledetti russi, a seguire loro ho perso più di un'ora. Mi consolo pensando che almeno li ho aiutati a scendere a valle, non so come avrebbero fatto a cavarsela solo con la luce del cellulare. Arrivo a casa che sono le 19.30 passate, se penso che stamattina sono uscito di casa che erano neanche le 7 e ho camminato per quasi 8 ore, direi che la mia giornata di relax (dallo studio) me la sono goduta appieno! Cima, panorama, fatica e piccolo imprevisto sono stati gli ingredienti di questa bellissima avventura!

martedì 18 novembre 2008

Week-end

Come da tradizione, anche questo week-end il tempo è stato piuttosto bruttino. Non ci siamo comunque scoraggiati. Sabato, sfruttando un momento di non-pioggia sono tornato a Stanley Park per correre, questa volta ho corso un'oretta, con una progressione nel finale. Belle sensazioni e tempi discreti, per il momento va bene così, ora si deve solo lavorare più avanti si vedranno i risultati. Tornando a casa mi sono fermato a fare la spesa, mentre Paolo da buon cuoco si è occupato di impastare la pizza! Alla sera siamo stati invitati a casa di Jeff (un dottorando-vulcanologo) per cena, ed ognuno aveva il compito di portare qualcosa. Noi abbiamo prodotto due buonissme pizze: una classica prosciutto e olive, l'altra con tonno e cipolle.

Ogni invitato si è presentato con una prelibatezza: tacos con fagioli piccantissmi, una salsa di avocado, pollo con patate, banane fritte, apple pie e una torta alla nocciola. Tutto buonissimo!


Nel dopo cena ci siamo intrattenuti con un gioco musicale, invece che sciacciare i tasti di un joystick, bisognava far funzionare gli strumenti a tempo. Ovviamente, date le mie abilità musicali, ho avuto non pochi problemi, ma anche Paolo non è che abbia fatto un figurone!

I nostri stili musicali a confronto
Raphael il brasilino alla batteria

Mattieu lo svizzero, con la chitarra (o il basso?)

Come si vede non ho il minimo stile!

Paolo si scatena

Dopo un sabato sera di baldoria, domenica abbiamo fatto le persone serie. Paolo da buon studente ha finito i suoi homework ed io, atleta giudizioso, ho scelto di andare a camminare anche se il tempo faceva schifio, non schifo, ma proprio schifio (sarebbe a dire, bruttino, ma senza pioggia). Camminando tra nuvole e nebbia, ho comunque raggiunto una cima (Black Mountain, 1210 m). Lungo il percorso, ho incontrato Clinton (non il presidente in pensione, ma un tranquillo camminatore canadese), essendo lui auto-munito, ne ho approfittato, sono sceso dalla parte opposta della montagna (a Cypress Mountain) e poi lui mi ha dato uno strappo fino a casa.
Clinton, i boschi di Cypress Mountain e le nuvole che ci hanno accompagnato tutto il giorno

giovedì 13 novembre 2008

Night in Vancouver

Le serate a Vancouver offrono parecchie possibilità per divertirsi... i canadesi impazziscono per l'hockey e ogni settimana c'è una partita dei Canucks, la squadra di Vancouver! ...numerosi sono i pub e le birrerie per passare una serata fuori, si fanno molti incontri interessanti e si beve una discreta birra! Entrambi sono passatempi piacevoli, hanno solo un piccolo problema, i costi eccessivi! Qui è tutto carissimo! Ci si può comunque divertire, anche senza spendere un capitale... basta prendere il bus, andare in centro, scegliere il luogo giusto ed iniziare a scattare
...ecco cosa si può produrre in una bella serata d'autunno a Vancouver...








martedì 11 novembre 2008

I sismometri a "The barrier" 2

Scava che ti scava, la roccia la troviamo a 80cm!
Per scavare si fa un po' a turni e per scaldarci facciamo un giro nel bosco e qui riportiamo le foto del paesaggio e di un coniglio che ho visto. Ovviamente Stefano non l'ha assolutamente visto nonostante non si sia mosso dal suo sasso per circa 1h e mezza!
Tempo di interrare sismografo, metterlo in bolla, collegare tutti i cavi alla batteria, affettarmi leggermente un dito pure io, nascondere tutto e sono le 5, il sole sta calando ed il freddo amuentando d'intensità. Siamo leggeri e nonostante l'oscurità, avevamo due frontali, in un'oretta scarsa siamo al parcheggio. Apriamo la macchina per cambiarci ed ecco la sorpresa: qualcuno ha pensato bene di sfondarci un finestrino per rubarci un computer di cui c'era sono la borsa, senza per altro trovare il portafogli di Stefano e il mio telefonino! E cosa si sono portati via? Un mazzo di chiavi dell'università e la tessera della benzina! Che bastardi! Ma non era un paese sicuro il Canada?! Scendiamo a Squamish, dopo aver controllato che gli apparecchi precedentemente installati ci siamo ancora. Ci fermiamo a mangiare un panino, mentre Peter chiama il suo supervisore. Poi ci rechiamo alla locale stazione di polizia, chiusa! Si farà domani mattina la denuncia con una telefonata. Ripartiamo dopo aver aggiustasto il finestrino alla meglio, altrimenti Stefano congela prima di arrivare a Vancouver. A metà strada Peter mi guarda e mi dice: "Mi sono dimenticato di fare benzina...che scemo!" La lancetta già toccava il fondo e il truck di sicuro non consuma poco. Vista la conformazione su e giù della strada gli suggerisco di mettere in folle durante le discese. Arriviamo ad un distrubutore senza spingere fortunatamente, sarebbe stata veramente dura! Li una polizziotta, con una macchina anonima, sta facendo un controllo ad una macchina con quattro giovani ragazzi. Tira fuori l'etilometro, per far l'alcol-test al guidatore che sostiene di non aver bevuto. Finita la prova gli intima di girarsi, lo ammanetta e lo mette a sedere in macchina! Meglio non scherzare con la polizia Canadese mi sa! Noi ci infiliamo in macchina e finalmente dopo una mezz'ora siamo a casa sotto una doccia bollente!