giovedì 30 ottobre 2008

Anche dal Canada si protesta!

Tutti i giorni, alle 15.30, al dipartimento di Earth Science della SFU, si svolge un coffee break! Professori, dottorandi e studenti vi partecipano, ognuno ha qualcosa da raccontare, si affrontano sempre discorsi interessanti! Da qualche giorno, noi italiani, raccontiamo ai canadesi le vicende di "casa nostra", in particolare le proteste che coinvolgono il mondo della scuola e dell'università. I nostri interlocutori rimangono stupiti quando riportiamo loro la situazione che si stà creando, non riescono nemmeno a comprendere il fatto che un governo possa diminuire i fondi per l'istruzione e per la ricerca! Oggi, abbiamo fatto vedere loro un po' di immagini e leggere articoli a riguardo della manifestazione che si è tenuta a Roma giovedì! Anche se a distanza, riteniamo utilie sostenere i nostri colleghi universitari e quindi diffondiamo le notizie che ci giungono dall'Italia.
Regolarmente, io, Paolo, il Garden e Marta (Garden's wife) ci aggiorniamo reciprocamente sulle ultime novità dal fronte della protesta. Siamo tutti incazzati neri! Come al solito quando si presenta un problema, da parte della classe politica, non c'è la volontà di rislolverlo, ma piuttosto si cerca un rimedio che faccia comodo a qualcuno! Da anni l'università si trova ad affrontare gravi problemi di bilancio e numerose sono le problematiche nella sua organizzazione. Nessuno nega che ci sia bisogno di una bella ristrutturazione a livello generale, ma non si può decidere di tagliare i finanziamenti e basta. E' chiara la volontà di trasformare l'università da pubblica a privata, privilegiare i pochi che sono in grado di permettersela ed escludere le persone mertivoli. Si parla tanto di meritocrazia, ma dov'è? Sono rarissimi i casi in cui la selezione viene fatta per merito, pittosto si fanno favori! E' un problema percepito un po' in tutti i settori. Tutti lo sentono, ma quando c'è da prendere posizione, schierarsi, protestare, mettersi in gioco e rischiare qualcosa per un futuro migliore, sono pochi quelli che vanno fino in fondo. In questi giorni, studenti e docenti, sentendosi toccati nei propri interessi, hanno giustamente scelto di scendere in piazza a manifestare, ma gli altri? La scuola, l'istruzione, la ricerca sono argomenti che dovrebbero interessare anche i non addetti ai lavori. La formazione delle persone e lo sviluppo di un paese passa anche (o in gran parte) da qui! Penso che ognuno di noi possa fare la propria parte, anche se non direttamente coinvolto dal problema. Informarsi, diffondere le informazioni e sostenere le proteste (se condivise) sono azioni che tutti possiamo fare! E' ora di capire che se rimaniamo zitti e muti ad accettare tutto quello che dall'alto ci viene imposto (questa volta è la scuola, ma innumerevoli sono state le situazioni analoghe nel recente passato), non potremo ambire ad un bel futuro... Meditiamo e sosteniamo le nostre posizioni!

Scusate lo sfogo, il blog non è nato con questo scopo, ma mi è sembrato giusto parlare di un problema che in queste ultime settimane stà prendendo sempre più spazio nei nostri discorsi. Un saluto "fotografico" da Vancouver.
Stefano

domenica 26 ottobre 2008

Saturday in Bowen Island

Nei dintorni di Vancouver ci sono diverse isole una più bella dell'altra da visitare. Ci hanno detto che Bowen Island è una di queste e ci vogliono solo 25 minuti di traghetto per arrivarci! Eccoci qui, pronti a camminare per salire in cima al Mount Gardner (752 m), il più alto dell'isola.
Lo "sbarco" a Bowen Island, il M.Gardner è quello con la nuvoletta

Nonostante le ristrette dimensioni dell'isola, esistono comunque dei piccoli autobus. Saliamo su uno di questi ed iniziamo a parlare con l'autista...arriviamo alla nostra fermata e scendiamo, salutiamo e mentre iniziamo a camminare, l'autobus riparte per la sua strada. Ops...ho lascito la mia bellissima macchina fotografica sul bus, ma si stà già allontanando! Io parto a correre come un dispierato dietro al bus, sperando che mi noti e si fermi. Bastano due curve e mi ha già seminato, comunque continuo il mio inseguimento. Per fortuna poco dopo qualche centinaia di metri l'autobus si ferma al capolinea. Quando l'autista mi vede mi chiede stupito che cosa ci faccia qui. Gli spiego l'inconveniente e recupero la macchina! Wow, tutto è andato bene, ora inizia la passeggiata.
Ci infiliamo in un bellissimo bosco e seguimo il sentiero che porta alla cima, siamo quasi sempre in mezzo agli alberi e sono pochi i punti in cui si può osservare il panorama. Giunti in cima ci guardiamo intorno, da una parte il sole e una bellissima vista sull'isola di Victoria, dall'altra parte la nebbia ci nasconde la vista su Vancouver.
Cielo limpido e sereno da una parte, nebbia e nuvoloni dall'altra. Ecco il panorama dalla cima.
Dopo aver mangiato qualcosa scendiamo seguendo un secondo sentiero che ci dovrebbe portare dall'altra parte dell'isola, infatti così è! Sbuchiamo in una bellissima spiaggeta e ne approfittiamo per ripostarci un po' sotto il sole, ora la giornata è tornata stupenda!
Bowen Bay, che posto rilassante!

Dopo innumerevoli foto, torniamo verso il porto per imbarcarci in direzione di Vancouver. Bowen Island si è rivelata proprio una bellissima meta. Un'oasi di pace e tranquillità contornata da una bellissima natura e da persone molto cordiali.
La bella giornata ci accompagna anche durante il ritorno a Vancouver

mercoledì 22 ottobre 2008

Lilloet Valley-Mt Meager part2

vista dal Lilloet River ore 8.40

Ecco qui un breve sunto del secondo giorno di escursione nella Lilloet Valley e nella zona del Mt Meager.La notte è trascorsa piuttosto bene almeno per noi che eravamo ben attrezzati grazie ai sacchi a peli prestatici, mentre non è stato così per il Prof. Garden che aveva un semplice sacco a pelo, ma non a prova di notte canadese. Al mattino 2.6°C nella tenda, caldo è un altra cosa!

La sveglia e la partenza dal campo erano previste per le ore 8 e 30, ma nessuno si è azzardato a smuoverci dai fornelli della colazione fino alle 9.

Colazione...

Smontate le tende la direzione era una vecchia cava di pomici dove avremmo apprezzato la successione di sedimenti vulcano-clastici.Nessuno aveva però calcolato una cosa, c'era da fare un ponte che era inagibile.


Il punto è panoramico e tra una spiegazione di ripiego e l'altra facciamo due foto da un picco che si affacia su una cascata di 50m decisamente impressionante.
Cascata e relativa valle sottostante


Senza perdersi d'animo la nostra guida, che è un famoso vulcanologo, organizza un nuovo piano di battaglia:divisi in gruppo secondo i pulmini siamo dissieminati lungo la strada con l'obbiettivo di fare un sezione stratigrafica e cercare chi ha messo in posto cosa e quando e come.Sembra difficile...
Spigazione, si capisce ovviamente quale sia il Professore immagino!

Io e Stefano finiamo nel gruppo degli sgarrupati, cioè quelli che la sera prima hanno tenuto lontani gli orsi con l'alito!Ci lanciamo in supposizioni e spiegazioni che non sono poi troppo campate in aria.
C'è sempre chi capisce prima e chi invece ha bisogno di qualche spiega in più

E mentre i nostri compagni di lavoro pensano noi ci facciamo un giro per fare 2 foto.
Marc!

Upper Lilloet Valley (niente e nessuno per 20km!)

La giornata non è terminata, ma per tornare ci aspettano ancora più di 3 ore e mezzo di auto quindi non ci resta che tirare le somme e tornare verso Vancouver.

domenica 19 ottobre 2008

Continua da Back alive from Mount Meager

Mount Meager

Aggiungo solo qualche dettaglio alla "spiega" di Steo. I posti che abbiamo visitato sono realmente "wild", niente telefono, niente elettricità, nessun inquinamento luminoso...un paradiso insomma.Una precauzione però c'era da prendere ed ovviamente era per proteggerci dagli orsi!Terry, un arzillo sessantenne archeologo che dopo la pensione si è reiscritto all'università, mi ha mostrato la nostra arma (perchè di arma si tratta) contro gli orsi: Spray al peperoncino!Ma non quello che hanno le donne per difendersi dai maniaci, ma una bomboletta che spara ad una distanza di 10/15 un nuvola di peperonico vaporizzato che risulta efficace nel 95% dei casi...per fortuna non abbimo dovuto servircene!
Vedete questi tre tranquilli ragazzi? Bene si sono riempiti il muso così tano che hanno urlato tutta la notte tenendo a debita distanza gli orsi con l'alito e con delle orrende canzoni (grandissimi futuri geologi!!)
Le pozzi acqua calda erano veramente CALDE, troppo calde per me che dopo 5 minuti ho cominciato a sudare in modo preoccupante, per salvarmi da infarto sicuro ho preferito trasferimi nella mixed water pool cioè dove l'acqua calda si mescolava con quella gelata di un ruscello, decisamente meglio!Intanto uscivo e facevo qualche foto!
Assidua frequentetrice delle pozze, purtroppo non geologa!Non ho saputo trattenermi e le ho fatto una foto!
Stefano e il Garden bolliti (o goduti) come due cotechini nelle pozze!
Cartello di avviso del pericolo di esposizione all'acqua termale: vorrei far notare come io rientrassi nel primo punto e come la "long exposure" per me fosse solo di 5 minuti, prima di accusare i sintomi descritti nel pannello quali giramenti di testa, nausea... Inoltre in una di quelle frasi si invitano i bagnanti a non bere alcolici, ovvimante ognuno era dotato per lo meno di birra o fiaschetta con rum che ha portato con se in acqua!!

Back(alive) from Meager Creek(part one)


Sono le 7.30 di sabato mattina, inizia l'escursione, direzione Mount Meager. Oltre a noi della SFU ci sono anche i geologi della UBC (University of British Columbia), l'altra università di Vancouver. Il viaggio è lungo, 160km per arrivare a Pemberton, ma non ci si annoia, il paesaggio è stupendo! Pemberton è una località sperduta in mezzo al nulla, la nostra meta è la Lilloet Valley, dove c'è il nulla. Lasciata Pemberton (ultimo posto in cui si può trovare la civiltà) ancora qualche chilometro di asfalto e poi inizia lo sterrato, circa 40km di sterrato per arrivare al campeggio (cioè un posto dove piantare le tende).
In viaggio lungo la Lilloet Valley, bellissimi colori d'autunno ci accompagnano lungo il tragitto.


Ci sistemiamo e montiamo il campo. Prima raccomandazione: "Non lasciate nessuna cosa che abbia odore in tenda, ci sono gli orsi!"

Ci spostiamo un po' per la valle, per osservare le caratteristiche geologiche dell'area. Un cartello ci avvisa che questa è l'area geologicamente più instabile del Canada... tanto per non essere smentiti, veniamo subito accolti da un bel...
...debris flow. I geolgi, quando vedono queste cose sono molto eccitati, qui la cosa bella è che tutti i fenomeni naturali sono ingigantiti! L'escursione procede con spostamenti in macchina (sarebbe meglio dire truck, qui con le auto non ci si arriva!) diverse fermate e spiegazioni. Tutto molto bello ed interessante.


Siccome si stà facendo buio, torniamo alle nostre tende ed iniziano i preparativi per la cena. Ognuno ha portato un cibo diverso, c'è un mix di panini, wusterl, salamelle, strani intrugli canadesi. Noi da buoni italiani, cuciniamo ed offriamo farfalle al ragù.
Il dopo cena è la parte più interessante...no, non abbiamo iniziato ad ubriacarci o cose simili, ma siamo andati a fare il bagno! Già, proprio il bagno, un bel bagno rilassante in piccole pozze con acqua a 40°C, una vera e propria goduria!

giovedì 16 ottobre 2008

Downtown

Ecco un po' di immagini di un pomeriggio di autunno a Downtown,
il centro di Vancouver





Le giornate procedono piacevolmente impegnate. Studio, compiti, sport, spostamenti, cucina e divertimento fanno ormai parte della nostra quotidianità. La convivenza con i coinquilini messicani è piacevole, si parla un po' di spagnolo, un po' di inglese, un po' di italiano... ci facciamo buona compagnia! L'altra sera io e Paolo abbiamo fatto un giretto in centro, ne ho approfittato per fare qualche scatto, ma le foto in notturna non sono niente facili, c'è ancora molto da migliorare.
Per il fine settimana, è prevista un'escursione geologica a Pemberton. Da buoni italiani, ci siamo aggregati ad un escursione di vulcanologia, così conosciamo un po' il territorio. Dovrebbe essere un bel posto ed il meteo sembra esserci favorevole...speriamo, visto che è prevista una notte in tenda! Bisognerà difendersi da freddo ed orsi, ma noi siamo preparati! Vedremo!

Vancouver by night


lunedì 13 ottobre 2008

Lynn Canyon (part two)

Aggiungo solo un commento fotografico a quello che ha scritto Paolo...



...come vedete, anche se non lo dice è arrivato su stanco morto... come al solito è partito a cannone e poi si è spento pian piano...



...è stato comunque molto impegnativo stargli dietro durante la prima parte, ma grazie al suo passo svelto siamo arrivati in cima x goderci questo bellissimo panorama!



...e poi ha trovato un sacco di porcini... che naturalmente io neanche avevo visto anche se erano sul sentiero! Poi giunti a casa li abbiamo puliti e messi in bella mostra sul tavolo.

domenica 12 ottobre 2008

Lynn Canyon

Sabato finalmente, al mattino si dorme un po' ma le previosioni danno cielo sereno tutto il giorno quindi perchè non andare a vedere un posto nuovo?Ci hanno parlato ben del Lynn Canyon e noi abbiamo approfondito con qualche libro e con qualche sito web.Deciso la meta sarà Coliseum Mountain, il nostro libro parla di 12 km di sviluppo e 1400 m di dislivello tempo previsto 10 h, non ci crediamo e ci imbarchimamo nell'impresa lo stesso. Tra sveglia non troppo presto, mezzi pubblici e segnalazioni sbagliate (o domande non formulate bene) da parte di presuti italo-canadesi ora che scendiamo dall'autobus sono le 10 e mezza e mancano ancor aun paio di km alla partenza del sentiero ma il morale c'è e le forze sembra ci assistano, scuramente più Stefano di me. Il primo incontro della giornata è con un procione, in mezzo alla strada o qusi il quale si infila in un giardino e che io prontamente seguo con la macchiana foto, Stefano ovviamente stava nacora pensando di quale strana creatura si trattasse. Non è molto contento della mia presenza ma si lascia fare un paio di foto.

Finalmente arriviamo alla partenza del canyon, chiediamo giusto un piao di precisazioni ci dotiamo di carta gratuita e incominciamo a camminare.C'è un sacco di gente, tutti muniti di cane e bambini, qualcuno di corsa, sono ormai le 11.All'ingresso del Lynn Canyon Park c'è un cartello che indica a che ora tramonta il sole, inquietante, dopo cosa succede??Va beh partiamo, maciniamo i primi 6 Km di falso piano in circa un'ora.Stefano mi dice sia una buona media, ma non abbiamo ancora fatto quasi niente di dislivello. A 6.8 km (c'era il cartello) si svolta a desta e comincia la salita vera, nel dubbio dritto su per un bosco dopo i primi 450 m spiana e si attaversa una valletta piena di fango da evitare il più possibile poi di nuovo salita dura fino ad un colle che dovrebbe immeterci sulla cresta finale; da quando abbiamo lasciato il bivio abbiamo incrociato solo 2 persone e una natura selvaggia al massimo alberi giganti, ma nessun animale. Sul colle la sopresa 2 porcini: li sul sentiero nessuno li aveva visti o nessuno li raccoglie, pochi metri ed eccone altri giganti, come tutto qui d'altronde.Ne abbiamo troppi chiedo un sacchetto ad un paio di ragazzi che scendono, loro non li conoscono e no li raccolgono, poveri stolti!Continuiamo la salita con lo zaino pieno e arrivimo in cima. Cresta favolosa peccato il tempo si sia annuvolato e faccia un freddo cane: alcuni laghetti erano gelati.Facciamo un po'di foto, divoriamo i due panini, ci cambiamo e scendiamo, peccato, la vista era stupenda e i graniti biachi della cima altrettanto. Scendendo raccolgo ancora qualche fungo per la pasta della sera.deliziosa.